domenica 18 maggio 2008

18/05/2008 Angeli di strada


IL FONDATORE «Vogliamo dare una mano al vostro sindaco-sceriffo»








Angeli di strada, battesimo al lungomare
PETRONILLA CARILLO Una nonnina passeggia sul Lungomare, al braccio della sua badante ucraina. Vede questo gruppo di persone con la divisa, baschi blu e maglie rosse, e ferma uno di loro. «Scusate... chi siete? Leggo... sicurezza... sulle vostre maglie...». In pochi istanti si radunano altre persone. Molti sono anziani. Loro, i city angels, hanno una risposta cortese per tutti. Ognuno di loro ha un nome in codice. «Mi hanno segnalato la presenza di un drogato che fa il parcheggiatore abusivo e minaccia gli automobilisti» dice al gruppo Kyra. «Bene - gli fa eco Ken, il coordinatore cittadino - lo terremo presente. Ragazzi, da lunedì occhio al parcheggio laggiù». E indica l’area di sosta in via Alvarez. Altre due donne di avvicinano al gruppo. «Ma siete i city angels? - chiede una di loro - ho letto sul giornale che siete arrivati anche a Salerno, mi fa piacere». Il gruppo, venti persone in tutto, cammina schierato per strada. Con loro ci sono gli «istruttori», il responsabile nazionale Marco Furlan e quello operativo Alfredo Tavernese. Ieri mattina si sono difatti allenati in una palestra in via Irno. Due giorni di full immersion per diventare da subito operativi. Si sono esercitati con le tecniche di difesa e con la teoria. A settembre, invece, inizieranno il vero e proprio corso di primo intervento: otto lezioni pratiche e altrettante teoriche per imparare a rianimare, a soccorrere un tossicodipendente, a prestare assistenza agli anziani. E faranno anche un corso di psicologia. «È difficile parlare con chi è ai margini della società», commenta Tavernese. È torinese, vive l’esperienza di city angels nella grande metropoli ma è legato a Salerno: qui, 40 anni fa, conobbe la moglie. Lui militare di leva, lei turista. Ieri, dunque, la prima uscita pubblica degli «angeli». Anzi, pubblicitaria. Ma in tanti, a Salerno, già conoscevano l’associazione diffusa in tutta Italia. «Due signore anziane - dice il responsabile nazionale Marco Furlan - si sono avvicinate e ci hanno chiesto: ma voi aiutate proprio tutti? Io ho risposto: sì, signora. E loro: ma sicurezza vuol dire anche che potete venirci a prendere all’uscita da teatro? Sa... è buio, abbiamo paura dei rapinatori. Io le ho rassicurate: sicurezza e solidarietà sono il nostro motto, veniamo incontro a chi ci chiede aiuto, senza alcuna preclusione». I city angels cercano adepti. Presto distribuiranno volantini per dare indicazioni, a chi vuol far parte dell’associazione, su come fare. Il gruppo a Salerno si è costituito in meno di due mesi. A gennaio saranno anche sull’elenco telefonico. Intanto, chi vuole contattarli e chiedere aiuto, può chiamare al numero 089.798140, oppure 388.1213882 e 329.2193513. Oppure si può visitare il sito internet www.cityangels.it. «Abbiamo fatto un giro per il centro storico - continua Maria Romanelli, nome in codice Kyra - e abbiamo incontrato due vigili urbani. Ci hanno avvicinato e si sono presentati, dicendoci: ci fa piacere che siete anche a Salerno, sicuramente collaboreremo bene insieme». Stasera un’altra uscita: dalle 18 alle 20 gli angeli della solidarietà saranno in piazza Ferrovia per capire come muoversi quando, da lunedì saranno veramente operativi. Intanto, domani mattina, alle 11 è previsto l’incontro con le Istituzioni e con il sindaco Vincenzo De Luca, presso la sede dei Servizi sociali a La Carnale.

18/05/2008 L’INCONTRO
Molte le persone anziane che ieri, sul Lungomare, hanno fermato i city angels per chiedere informazioni oppure per augurare loro buon lavoro.



IL FONDATORE «Vogliamo dare una mano al vostro sindaco-sceriffo»

«Siamo pronti a spiegare al sindaco De Luca di cosa ci occupiamo e cosa possiamo fare così da poter collaborare con lui. Sappiamo che è molto attento ai temi della sicurezza e, soprattutto, che ha dei progetti ai quali ci fa piacere poter partecipare». Marco Furlan, padre fondatore dei city angels, lavora in strada da 14 anni. Giornalista, si è trovato spesso, a causa della sua professione, a parlare di disagio sociale e di delinquenza. «Così ho pensato... non devo solo raccontare, devo anche fare qualcosa per cercare di intervenire in maniera concreta sul disagio. Qualsiasi esso sia...», racconta. Così, 14 anni fa, con un gruppo di amici ha costituito l’associazione che poi, piano piano, è cresciuta sempre più. Le intenzioni dell’amministrazione sarebbero quelle di utilizzarvi per la vigilanza dei parchi... «Ben venga - risponde - collaborare con il Comune è produttivo per tutti. A Milano, ad esempio, collaborariamo sia con l’amministrazione comunale che con quella provinciale. Così ci danno contributi che utilizziamo per acquistare vestiario, medicine e cibo per chi ne ha bisogno. Distribuiamo anche pasti per conto della Caritas e prestiamo soccorso agli animali abbandonati. Vede... ci sono tante cose che possiamo fare». pe.car.








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