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IL FISCO DEI PARLAMENTARI Redditi, Paravia e Del Mese i «Paperoni»
Gaetano Fasolino perde la candidatura e anche il primato del deputato salernitano più ricco di Montecitorio. Lo scorso anno la sua dichiarazione dei redditi era la più «sostanziosa» con 242mila euro, ma quest’anno la stessa cifra non gli sarebbe bastata per conservare il podio. Paolo Del Mese, infatti, il presidente della Commissione Finanze della Camera, con i suoi 263mila euro lo surclassa di oltre ventimila euro e a Fasolino non resta che accontentarsi del secondo posto. Anche il ministro Pecoraro Scanio deve cedere il passo a Del Mese e a Fasolino. Con i suoi 173mila euro è indietro di oltre 50mila euro rispetto ai primi due, tallonato al quarto posto da Tino Iannuzzi con 162mila euro appena diecimila in meno rispetto al ministro e settemila in meno rispetto alla sua stessa dichiarazione dello scorso anno quando il segretario regionale del Pd dichiarò 169mila euro. Restano nei bassifondi della classifica, come lo scorso anno, sia Vincenzo De Luca che Edmondo Cirielli. Il sindaco di Salerno ha dichiarato 123mila euro, ottomila in meno rispetto allo scorso anno, e il leader di An 117mila euro rispetto ai 128mila dell’anno precedente. Edmondo Cirielli è stato superato anche da Mara Carfagna che ha dichiarato 120mila euro anche lei 11mila in meno rispetto all’anno precedente. Resta fanalino di coda fra i parlamentari il verde Tommaso Pellegrino, un primato che deteneva anche lo scorso anno, ma che questa volta, con gli 89mila euro dichiarati, lo rende meno «povero» nella classifica comune con i senatori. Meno di lui, infatti, più «povera» in assoluto, è la senatrice di Rifondazione Olimpia Vano. Al Senato la classifica dei «Paperoni» resta praticamente invariata rispetto allo scorso anno. Il più ricco resta Nino Paravia che anzi incrementa i suoi guadagni passando dai 187mila euro dell’anno scorso ai 253mila di quest’anno. Seguono il senatore di An, come il 2007, Roberto Manzione che dichiara circa 25mila euro in meno rispetto all’anno precedente e Marco Pecoraro Scanio che però raddoppia i suoi introiti con 109mila euro dichiarati rispetto ai 58mila dell’anno scorso. Anche Andrea De Simone dai 43mila euro dello scorso anno passa agli 84mila di quest’anno ma resta penultimo nella graduatoria chiusa da Olimpia Vano che lo scorso anno non dichiarò alcun reddito per essere subentrata successivamente all’anno fiscale di competenza.
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«Sono non povero, poverissimo e ne sono più che soddisfatto». Tommaso Pellegrino (nella foto), deputato dei Verdi, fa del dato che lo vede all’ultimo posto della classifica un punto d’onore. «Non ho mai visto la politica come guadagno - dice - ma come impegno nei confronti dei cittadini. Sono un giovane e credo che di essere il portavoce di quelli della mia età che guardano alla politica con passione e non in maniera utilitaristica. E io metto nella politica la stessa passione che ho per la mia professione di chirurgo. Sono due modi diversi, eppure identici, di partecipazione, di essere al servizio della comunità. Ecco, basta con gli sprechi della politica, c’è necessità di ritornare agli ideali».
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«Mi riconfermo come la più povera? Significa che quando si parla di “casta” vanno fatte comunque delle differenze, mi spiego meglio, quando si parla di privilegi bisogna anche vedere come vengono utilizzati». Olimpia Vano (Rifondazione comunista), è orgogliosa di essere il fanalino di coda nella classica dei redditi dei senatori. Un dato, il suo, da prendere come esempio, visto che per lei la politica è una scelta di vita. «È una questione di coerenza - dice - Bisogna far coincidere il pensiero politico con l’azione. I costi della politica si possono ridurre, la politica, un certo modo di fare politica si può riformare. Proponendo appunto modelli e soprattutto dando l’esempio».
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«Sono contento, meglio fare invidia che pietà». Scherza Paolo Del Mese (nella foto), parlamentare eletto nelle fila dell’Udeur e new entry per il 2007 nella top ten dei deputati più ricchi della provincia di Salerno. «Sono al primo posto con 263.233 euro semplicemente perchè certifico tutto fino all’ultimo centesimo - spiega - E sono orgoglioso di risultare ai vertici, perchè è la conferma che pago regolarmente le tasse. D’altra parte sono un dipendente, o meglio un pensionato, per cui il mio reddito è documentato. In più c’è l’indennità parlamentare e quella di presidente della commissione Finanza della Camera, anche queste documentate. Insomma sono uno che non sfugge al fisco».
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